Il viaggio e l’imprevisto.
Nel trascorso di quattro mesi, da marzo a luglio del 2017, ebbero luogo due eventi, l’uno voluto e l’altro inaspettato, che avrebbero lasciato un segno indelebile nella mia vita, contribuendo a delinearne i lineamenti futuri.
Il primo, il viaggio nella sognata Patagonia, avrebbe fissato nella mia mente persone, luoghi, acque e sapori che avrebbero in seguito animato le pagine della mia futura opera; il secondo, l’infarto, mi avrebbe all’improvviso messo di fronte alla caducità della vita. Ma il fato, ancora una volta, venne in mio aiuto, facendo in modo che, grazie alla tempestività dell’intervento, il mio cuore non subisse danno alcuno; la mia anima, invece, ne sarebbe uscita arricchita, cosa di cui mi sarei reso conto solamente più tardi.

La rinascita e la svolta.
Iniziò così quella che io chiamai rinascita; una rinascita emersa dal profondo, della quale solo chi ha avuto la percezione di essersi avvicinato all’inesorabile momento della trascendenza, può intuirne la potenza trasformatrice.
La totale consapevolezza di quanto la dea bendata mi avesse a cuore, la ebbi un anno dopo, a fine luglio del 2018, quando, nello studio di un cardiologo di Cali, mi fu spiegato ciò che mi sarebbe potuto succedere in circostanze diverse da quelle che si verificarono nel mio caso.
Tre giorni dopo quella visita medica, al cospetto delle Ande colombiane, accesi il mio portatile, aprii una pagina in bianco e, dopo alcuni interminabili minuti durante i quali l’ispirazione e il coraggio prevalsero sulla titubanza e la paura, iniziai a dar vita allo scritto che, di lì a due anni e mezzo, sarebbe divenuto il mio primo romanzo: L’altro fiume.

La creazione e la metamorfosi.
La scrittura di un romanzo, prima d’iniziare a elaborarne uno, l’avevo sempre relazionata innanzitutto con l’ispirazione; molto presto, mi resi conto che così non sarebbe stato. Lo studio, la disciplina, la perseveranza e la resilienza, sarebbero divenute infatti le mie inseparabili compagne lungo tutto il cammino. L’ispirazione avrebbe sí continuato a essere il prezioso e ondivago carburante che mi avrebbe permesso di dar vita alla mia storia e ai suoi protagonisti, ma, senza tutto il resto, non sarei mai arrivato fino in fondo e, soprattutto, non avrei mai acquisito, strada facendo, la consapevolezza di vivere quella metamorfosi che va trasformandoti a poco a poco in una sorta di messaggero che agisce sí per proprio conto, ma sognando di raggiungere tutti. E proprio il sogno, con il suo inafferrabile soffio notturno, ha accompagnato tutto questo mio cammino, così come sarà la fonte ispiratrice del cambiamento di Liam nella sua ricerca dell’altro fiume.

Avvincente seducente ipnotizzante questa narrazione della tua narrazione. Crea suspence e voglia di andare avanti nella lettura.
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Caro Ezio ti avevo lasciato già il mio commento anche su questa seconda parte ma evidentemente ho sbagliato a digitare qualcosa. Spero ora ti arrivi questo. Trovo questa tua narrazione mirabilmente incantatoria, così affascinante e sospesa. Invoglia davvero a leggere il tuo romanzo.
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Sí, forse è così; gli eventi che hanno accompagnato il romanzo in tutta la sua gestazione, creano una sorta di preludio dell’atmosfera che andrà a permeare il romanzo stesso.
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Paesaggi musica cucina anzi, poesia della cucina. È bello farsi cullare da questo fiume multisensoriale
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